Casa d'Accoglienza per gestanti, ragazze madri e donne in difficoltà “NAZARETH"
Sul finire degli anni '70 nel nostro paese si è prodotta una profonda trasformazione culturale che ha inciso sulla sfera dei "rapporti privati" ed in particolare sulla struttura dei rapporti familiari. Sono mutati i valori diffusi, i modelli comportamentali, i modi di esprimere gli affetti e i sentimenti, i rapporti tra genitori e figli e si sono accresciute le differenze tra le generazioni. Vari eventi giuridici e politici hanno ratificato tale trasformazione: la legge sul divorzio (1970); la riforma del diritto di famiglia (1975); la legge sull'aborto (1978). In seguito ai mutamenti verificatisi ci si è resi conto che le azioni "tradizionali" sul disagio femminile non costituivano più risposte adeguate. Di qui la necessità di intraprendere interventi più efficaci. L'esperienza consolidata conferma che il modello di comunità a dimensione familiare può proporsi come valida realtà nella lotta all'emarginazione ed al disagio. Casa Nazareth è "comunità d'accoglienza a dimensione familiare", per indicare la necessaria integrazione in un gruppo "non naturale" (la comunità) che abbia però le caratteristiche di una famiglia. Le motivazioni che determinano l'inserimento di una donna in comunità possono essere ricondotte a varie problematiche, tra cui la mancanza d'autostima, l'incapacità relazionale, la difficoltà di assumere il sistema delle regole, l'inadeguatezza culturale o la mancanza di un vissuto "normale".A chi ci rivolgiamo
La comunità si rivolge a gestanti, madri e donne con e senza prole in situazione di bisogno. Gli obiettivi che si pone sono: aiutare la donna ad inserirsi e a collaborare con il gruppo, accettandosi e facendosi accettare, per ridefinire il proprio ruolo nei rapporti all'interno del nucleo familiare d'origine e al suo esterno; supportare a partire dal piano emotivo gestanti e madri; evitare che la donna affronti gravidanza, parto e maternità in stato d'isolamento ed emarginazione; preparare alla maternità, favorendo e sostenendo la relazione madre-figlio, aiutando la donna a comprendere e ad adeguarsi alle esigenze del neonato; tutelare e supportare il bambino qualora la madre non sia in grado di realizzare le condizioni per la sana crescita psico-fisica del figlio.
Casa Nazareth collabora e si avvale del supporto di altri Enti privati e delle Istituzioni (Regione, Comuni, ASL, T.d.M.). E' ospitata in locali appartenenti alla Curia Vescovile di Caltagirone, in via Volta, a Grammichele (CT).
L'equipe è costituita da 1 responsabile di struttura, 1 psicologo, 1 assi-stente sociale, 4 operatori, 1 assistente all'ìnfanzia ed 1 ausiliaria, e si riunisce con cadenza settimanale per la verifica della coerenza operativa rispetto ai programmi stabiliti ed ai progressi ottenuti. Per altre figure professionali ove necessario si fa riferimento ai servizi territoriali.
Il personale interno opera H24, (ben oltre i minimi standard richiesti dagli schemi di convenzione regionali).
Il progetto "VERSO CASA"
L'esigenza di realizzare un progetto per la creazione di un "alloggio di sgancio" nasce dall'attenta riflessione dell'equipe della comunità di Casa Nazareth e si configura come una nuova risorsa per il territorio.
Il personale dell'alloggio di sgancio è presente nella struttura in diversi momenti della giornata in relazione ai bisogni e agli impegni di ciascun ospite. É composto da 2 operatori, un responsabile di progetto, l'assistente sociale e lo psicologo. Aspetto importante da sottolineare è che le ore di presenza dello staff variano a seconda del progetto individuale condiviso con il Servizio inviante, valutate le risorse e i vincoli del lavoro che si sta per intraprendere con ogni singola ospite. In fase iniziale si ritiene debbano essere garantite un minimo di sei ore giornaliere medie che comprendono sostegno diretto al nucleo, riunioni operative, incontri di verifica dell'equipe.
Le ospiti inserite nell'alloggio di sgancio devono attivarsi nella vita della casa, partecipando alle spese di gestione, all'acquisto dei generi alimentari, alla pulizia e al riordino degli spazi individuali e collettivi. Si ritiene necessario ricercare momenti di scambio tra le ospiti e gli educatori per trovare insieme soluzioni, organizzarsi, dividere il carico delle incombenze quotidiane e la gestione degli spazi comuni, insieme al responsabile e agli educatori viene periodicamente verificata fa capacità di gestione del denaro. Al momento dell'ingresso è necessaria la sottoscrizione del contratto educativo e del regolamento interno che definisce norme generali, orari e possibilità di visite. In accordo con il Servizio inviante, le ospiti inserite devono imparare a gestirsi: devono sostenere le spese di affitto, il pagamento delle bollette, del vitto. Ciascun nucleo percepisce una somma mensile di 8oo euro come contributo per il sostentamento familiare ella gestione della casa. La somma complessiva di 1200 euro permette al gruppo appartamento di provvedere ai bisogni gestionali. La somma viene versata direttamente su conto bancario e/o libretto postale. La giornata delle ospiti sarà organizzata tra gestione appartamento, attività terapeutiche e lavoro, che le ospiti si impegnano a cercare. Eventuali accantonamenti di denaro saranno utili al momento dello "sgancio" effettivo.