Il 14 ottobre abbiamo avuto l’onore di essere invitati a partecipare all’incontro organizzato al Parlamento Siciliano presso la Sala Mattarella, dove è stato proiettato il nostro cortometraggio “Nèsciri”. L’incontro fortemente voluto dall’On. Ismaele La Vardera (Vice-presidente Commissione Antimafia), è stato organizzato per intervenire sulla situazione di delinquenza giovanile degli ultimi tempi; infatti, durante la presentazione della giornata, l’On. La Vardera ha denunciato come fuori dalle mura del Palazzo dei Normanni, Palermo viva una piaga sociale di stampo mafioso, dovuta alla diffusione del Crack (stupefacente altamente pericoloso in grado di indurre elevata dipendenza e rapida assuefazione psicologica e fisica), tra gli adolescenti. Per contrastare questo fenomeno, secondo La Vardera, è necessario che la politica faccia molto di più, infatti entro dicembre il Parlamento Siciliano adotterà una legge importantissima per il recupero degli adolescenti che fanno uso di Crack, una legge firmata da tutti i gruppi politici.
“Il documentario “Nèsciri” meritava di essere proiettato nel luogo dove si fanno le leggi, consapevoli del fatto che il termine “Nèsciri” indichi proprio uscire fuori, ed è questo il sogno di quei ragazzi che sono ingabbiati dentro ad un sistema e che non hanno gli strumenti per Nèsciri”.
Dopo la visione del documentario l’On. La Vardera ha dato la parola a Maurizio Artale, Presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro, sito nel quartiere Brancaccio di Palermo, fondato da don Pino Puglisi, aperto a tutti coloro che intendono cambiare vita.
Durante il suo intervento, Maurizio Artale, ricordando la sfida di don Pino Puglisi iniziata 30 anni fa, ha sottolineato come sia fondamentale intervenire attraverso la prevenzione, ma non con i giovani o con gli adulti, occorre attuare forme di prevenzione con i più piccoli, sin dal nido. Se si pensa ad un ragazzo che si trova in un istituto penale o in una comunità, dove si cerca un passaggio prima dell’istituto penale, è difficile che abbia grandi successi, se alla fine del suo percorso non avrà “imprenditori” che scommettano su di lui e che credano in lui. I ragazzi hanno necessità di reinserirsi nel contesto sociale ed essere accolti nelle loro difficoltà. Davanti alle problematiche giovanili è necessario l’intervento di tutti, tutte le agenzie educative (parrocchie, scuole), sono chiamate ad unirsi e collaborare senza dare spazio al pregiudizio, uniti tutti dallo stesso obiettivo: il bene comune.
A seguire c’è stato l’intervento del cantautore Giovanni Caccamo, che negli ultimi anni ha realizzato un docufilm sul “cambiamento”, un viaggio che è partito dalle università alle carceri ai centri di accoglienza e che racconta le testimonianze di migliaia di giovani di tutta Italia sulla visione del loro futuro. Oltre a complimentarsi per il cortometraggio, Giovanni ha sottolineato come sia importante imparare nuovamente ad ascoltarci, a dedicarci del tempo fuori dall’alienazione dei social. Nella solitudine, se non abbiamo qualcuno che ci salvi, alimentiamo ciò che ci distrugge, nonostante siamo connessi rimaniamo delle isole. Per capire chi siamo è necessario definire i confini ed avere delle regole che possano indicarci qual è il nostro posto nel mondo e quale sogno coltivare, consapevoli che per realizzarlo occorre imparare ad avere pazienza ed essere disposti a fare sacrifici.
Questa giornata carica di emozioni si è conclusa con la consegna, da parte del Presidente della V commissione, l’On. Fabrizio Ferrara, di un premio speciale alla Comunità Il Favo: “Per aver sensibilizzato l’opinione pubblica, attraverso il documentario, al tema dell’inclusione e il recupero sociale dei minori”! Questo riconoscimento ci inorgoglisce e ci da conferma che la strada intrapresa è quella giusta: per combattere la devianza minorile è necessario sperimentare nuove formule, nuovi metodi, attraverso l’utilizzo di nuovi canali. La testimonianza del protagonista del film rappresenta la risposta concreta che per combattere la devianza minorile occorre impegnare i ragazzi in qualcosa, facendo così sperimentare i loro talenti e renderli capaci di sognare, in modo da acquisire la consapevolezza che sono loro i protagonisti del futuro e che possono essere gli autori di tutta un’altra storia. La figura dell’educatore è fondamentale durante il percorso di crescita dei ragazzi che ci vengono affidati e come educatori siamo chiamati a guidarli perché abbiamo ricevuto il dono di fare del bene e a nostra volta dobbiamo far sentire i nostri ragazzi un dono, dobbiamo dare loro un sogno e insieme coltivarlo affinché prenda forma perché “Nessun ragazzo è perduto se ha accanto qualcuno che gli cammina accanto, un compagno di viaggio capace di tirar fuori il meglio di ognuno di loro suonando insieme tutta un’altra musica”.
Felici e soddisfatti di questa esperienza siamo pronti a dire che “Nèsciri” continuerà a viaggiare, portando il suo messaggio agli adolescenti e ai giovani degli Istituti Superiori di Caltagirone e magari verso nuove mete.